<< Torna all'elenco
ingrandisci foto
Soggetto: Ex stazione delle CCL di Matera.
Data ripresa:
Luogo ripresa: Basilicata, MT, Matera
Piazza Matteotti
Collezione/raccolta:

Proprietario: nessuno

    aggiungi profilo utente elimina modifica


SCHEDA F completa - Secondo gli standard catalografici ICCD (MiBACT)

CODICI
ID Scheda 699
TSK - Tipo di scheda F
LIR - Livello di ricerca P
NCT - CODICE UNIVOCO
NCTR - Codice Regione 17
Codice univoco locale
ESC - Ente schedatore MUV Matera
 
LC - LOCALIZZAZIONE
PVC -LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO - AMMINISTRATIVA
PVCR - Regione Basilicata
PVCP - Provincia MT
PVCC - Comune Matera
LDC - COLLOCAZIONE SPECIFICA
LDCN - Denominazione
(collezione/raccolta)
LDCU - Denom. spazio viabilistico
LDCM - Denominazione raccolta
 
OGT - OGGETTO
OGT - OGGETTO
OGTD - Definizione dell'oggetto positivo
QNTN - QUANTITA'
QNTN - Numero oggetti/elementi
 
SGT - SOGGETTO
SGT - SOGGETTO
SGLT - Titolo soggetto
SGTI - Identificazione Ex stazione di matera delle ferrovie Calbro Lucane in Piazza Matteotti, attualmente adibita a negozio di mobili.
SGTD - Identificazione sul soggetto Matera è l’unico capoluogo di provincia dell’Italia continentale a non avere una ferrovia dello Stato a scartamento ordinario, insieme a Enna in Sicilia. Ci arriva invece un trenino delle FAL, una volta Calabro-Lucane su binari a scartamento ridotto che collega Matera a Bari verso nord. In passato esisteva un altro tratto che collegava Matera a Montalbano Jonico a sud. Lunghe e senza speranze dovevano restare le battaglie dei Materani per avere una ferrovia moderna che li portasse nell’Italia dei grandi traffici. Tutti i governi ne hanno sempre tradite le aspettative. A cominciare dai governi prefascisti che già in origine, quando si trattò di costruire una ferrovia lucana, per risparmiare sui costi decisero di farla a scartamento ridotto. La speranza di costruirne una a scartamento normale si riaffacciò all’inizio degli anni Ottanta, quando il primo colpo di piccone dava inizio ai lavori per la costruzione di una tratta ferroviaria di una trentina di chilometri per collegare Matera allo scalo di Ferrandina sulla tratta nazionale Taranto-Napoli. Ma dopo molti anni ancora si lavorava su un cantiere che continuava ad assorbire sprechi di altro denaro pubblico per una tratta destinata a restare ramo secco di una ferrovia inutile e senza sbocchi. Quando se ne decise la costruzione, l’appalto se lo aggiudicò la Matefer, una società siciliana il cui capofila Rende restò in quello stesso periodo impigliato nella rete di tangentopoli per una storia di appalti non puliti e in sospetto di mafiosità. L’appalto era stato aggiudicato per 121 miliardi di lire che dovevano bastare a costruire una tratta a doppio binario. In corso d’opera i soldi erogati erano più che raddoppiati, mentre l’opera subiva un dimezzamento. Infatti appena iniziati i lavori dell’unica galleria della tratta, la ditta appaltatrice fece sapere di avervi scoperto una vena di grisù, e tornò a bussare a denari, annunciando in pari tempo che non era più possibile dare corso alla costruzione del doppio binario, date le difficoltà del terreno. Nonostante le successive erogazioni di altri miliardi, l’opera continuò a restare incompiuta, ma la questione presentò subito aspetti sconcertanti. Ammesso che la tratta fosse stata ultimata, doveva trattarsi di un tronco morto perché il suo terminale restava quello della stazione costruita e ricostruita più volte nella valle in località La Martella, senza che vi fossero né un progetto né il finanziamento per far proseguire la tratta verso altre stazioni dello Stato. Quando Zanardelli, durante il suo viaggio in Lucania arrivò a Matera, sulla folla di cittadini accorsa a salutarlo, fu innalzato un cartello su cui c’era scritto “vogliano la ferrovia”. Quella stessa richiesta i Materani avrebbero potuta farla oltre un secolo dopo. Nelle varie epoche la questione del collegamento di Matera alla rete nazionale, con una tratta ferroviaria a scartamento normale, è stata sollevata da iniziative popolari con raccolte di firme e con la costituzione di comitati che hanno cercato di imporla all’attenzione nazionale. Tutti i governi sorti in età repubblicana più volte sono stati larghi di promesse. Molti ministri hanno preso impegni, soprattutto in tempi di campagne elettorali, di risolvere la questione facendo finanziare l’opera di adeguamento della tratta ferroviaria materana, ma si è trattato solo di promesse non mantenute.
 
DESCRIZIONE
MIS - Misure
MISU - Unità
MISA - Altezza
MISL - Larghezza
MISD - Diametro
MISS - Spessore
 
LR - LUOGO E DATA DELLA RIPRESA
LRC - LOCALIZZAZIONE
LRCR - Regione Basilicata
LRCP - Provincia MT
LRCC - Comune Matera
Indirizzo civico Piazza Matteotti
Vedi l'ubicazione su GoogleMap

Google Map

 
DT - CRONOLOGIA
DTZ - CRONOLOGIA GENERICA
DTZG - Secolo
CRONOLOGIA SPECIFICA
DTSI - Da
DTSF - A
MOTIVAZIONE CRONOLOGIA
Motivazione
Specifiche
 
DEFINIZIONE CULTURALE
AUF - AUTORE DELLA FOTOGRAFIA
AUFN - Autore personale Anonimo
Motivo attribuzione
Sigla per citazione
 
DATI TECNICI
Indicazione di colore BN
MTC - MATERIA E TECNICA
MTC - Materia e tecnica Basilicata
 
CONSERVAZIONE
STC - STATO DI CONSERVAZIONE
STCC - Stato di conservazione buono
 
CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI
CONDIZIONE GIURIDICA
Indicazione generica
Proprietario nessuno
Indirizzo
 
FONTI E DOCUMENTI DI RIFERIMENTO
GESTIONE IMMAGINI
Tipo hard disk
Identificazione di volume
Posizione
 
Tags
    aggiungi profilo utente elimina modifica

Attenzione: Vuoi segnalare un'inesattezza, un abuso o una foto duplicata? CLICCA QUI
Vuoi una versione ad alta qualità di questo file o organizzare una mostra su pannelli in forex? Contattaci

 

 

 

 

 

Home | Link | Disclaimer Foto | Dicono di noi | Statuto | Area stampa | Admin | Statistiche | Crediti | Sostieni il MUV | Contatti | gruppo facebook
© Associazione Museo della memoria collettiva di Matera - MUV Matera - codice fiscale: 93054310771 - Via Casalnuovo, 239 Matera
IBAN: IT25 Z076 0116 1000 0101 8256 980 - www.muvmatera.it - Sito realizzato da Artedat
a
 

 

 

Bookmark and Share