SCHEDA F completa - Secondo gli standard catalografici ICCD (MiBACT)
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CODICI |
ID Scheda |
19 |
TSK - Tipo di scheda |
F |
LIR - Livello di ricerca |
I |
NCT - CODICE UNIVOCO |
NCTR - Codice Regione |
17 |
Codice univoco locale |
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ESC - Ente schedatore |
MUV Matera |
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LC - LOCALIZZAZIONE |
PVC -LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO - AMMINISTRATIVA |
PVCR - Regione |
Basilicata |
PVCP - Provincia |
MT |
PVCC - Comune |
Matera |
LDC - COLLOCAZIONE SPECIFICA |
LDCN - Denominazione
(collezione/raccolta) |
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LDCU - Denom. spazio viabilistico |
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LDCM - Denominazione raccolta |
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OGT - OGGETTO |
OGT - OGGETTO |
OGTD - Definizione dell'oggetto |
positivo |
QNTN - QUANTITA' |
QNTN - Numero oggetti/elementi |
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SGT - SOGGETTO |
SGT - SOGGETTO |
SGLT - Titolo soggetto |
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SGTI - Identificazione |
Nella foto sono presenti Mons. Marcello Morelli, autore di una Storia della Città di Matera e Don Pietro Tataranni, parroco della Cattedrale. |
SGTD - Identificazione sul soggetto |
Mons. Vincenzo Cavalla fu l'ultimo arcivescovo delle diocesi riunite dal XIII sec. di Acerenza e Matera. E' sepolto nella chiesa cattedrale, cappella del Presepe a fianco a Mons. Pianse anche il cielo quel giorno di febbraio mentre Matera dava l’estremo saluto alla salma del monsignore che era stato arcivescovo di Matera per sette anni, amato in vita, pianto in morte. Una pioggia battente si rovesciò sulla grande folla che accompagnava il presule Vincenzo Cavalla all’estrema dimora. Era solo alla girata di mezzogiorno, quasi l’una, quel 14 febbraio del 1954. Aveva appena spezzato l’ultimo pane del vivere quotidiano dopo affaticate giornate in mezzo alle sante cose della sua attività di Vescovo. Il monsignore reclinò il capo senza emettere un gemito, negli occhi spuntarono due grosse lacrime. Era la fine, aveva appena 52 anni. Era arrivato nella Diocesi di Matera l’8 dicembre del 1946, preceduto da un’intensa vita sacerdotale nella stessa terra che aveva visto l’opera santa di Giovanni Bosco. Quello che il papa mandava in Lucania a reggere Acerenza e Matera era un piemontese, di Villa Franca d’Asti, il primo vescovo che arrivava dal nord nella capitale contadina. Dopo gli anni del seminario ad Asti Vincenzo Cavalla era andato a laurearsi in Lettere e Filosofia a Torino e in teologia a Roma dove ottenne anche la licenza in Sacra Scrittura. In quel periodo collaborò alla pubblicazione della Enciclopedia Treccani e della Enciclopedia ecclesiastica del Vaticano. A tanto si era educato in una famiglia timorata di Dio, fucina di sacerdoti e di missionari nati da Francesco Cavalla e da Agnese Mezzadonna, gente all’antica, semplice e sobria. Tutti sacerdoti i quattro figli e Vincenzo destinato a brillare più di tutti. Vincenzo Cavalla arrivava a fare il Vescovo in una regione tanto diversa dalla sua, per mentalità, per condizioni economiche, per organizzazione ecclesiastica e per tradizione religiosa. E ci arriva in un momento difficile per l’Italia chiamata a ricostruire quanto la guerra aveva distrutto e a ricomporre i guasti morali da questa provocati. Erano anni difficili a causa delle divisioni politiche. A Matera poi la frattura era più profonda. C’erano masse di braccianti e reduci e di povera gente affamata che scendevano sul terreno della battaglia per il pane e il lavoro. Di fronte c’era la ostinata resistenza dei ceti ricchi che si rifiutavano di aprire i cordoni della borsa. E c’erano anche le chiese protestanti a creare difficoltà a Vincenzo Cavalla. Il nuovo monsignore iniziava la sua opera di Pastore in condizioni di estrema difficoltà in una città che allora si presentava divisa: le sinistre avevano un grande peso, le destre non mostravano di demordere nonostante la sconfitta del fascismo, i cattolici cominciavano a organizzarsi nel partito della Democrazia Cristiana. La stessa Chiesa di papa Pacelli inaspriva la situazione con la scomunica contro i comunisti e i socialisti ai quali veniva fatto divieto di comunicarsi, di battezzare, di sposarsi in chiesa. Cavalla tirò dritto, guardò alla sua diocesi, organizzò il clero, rafforzò le parrocchie, diede impulso al sentimento religioso, promosse una grande campagna di recupero morale. Ebbe due grandi amori: la Madonna e l’Eucarestia, verso cui apportò un grande fervore di iniziative e di attività. |
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DESCRIZIONE |
MIS - Misure |
MISU - Unità |
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MISA - Altezza |
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MISL - Larghezza |
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MISD - Diametro |
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MISS - Spessore |
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LR - LUOGO E DATA DELLA RIPRESA |
LRC - LOCALIZZAZIONE |
LRCR - Regione |
Basilicata |
LRCP - Provincia |
MT |
LRCC - Comune |
Matera |
Indirizzo civico |
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Google Map |
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DT - CRONOLOGIA |
DTZ - CRONOLOGIA GENERICA |
DTZG - Secolo |
14 febbraio 1954 |
CRONOLOGIA SPECIFICA |
DTSI - Da |
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DTSF - A |
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MOTIVAZIONE CRONOLOGIA |
Motivazione |
Data comunicata dall'utente che ha messo a disposizione la foto. |
Specifiche |
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DEFINIZIONE CULTURALE |
AUF - AUTORE DELLA FOTOGRAFIA |
AUFN - Autore personale |
Anonimo |
Motivo attribuzione |
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Sigla per citazione |
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DATI TECNICI |
Indicazione di colore |
BN |
MTC - MATERIA E TECNICA |
MTC - Materia e tecnica |
Basilicata |
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CONSERVAZIONE |
STC - STATO DI CONSERVAZIONE |
STCC - Stato di conservazione |
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CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI |
CONDIZIONE GIURIDICA |
Indicazione generica |
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Proprietario |
Eustacchio Paolicelli |
Indirizzo |
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FONTI E DOCUMENTI DI RIFERIMENTO |
GESTIONE IMMAGINI |
Tipo |
hard disk |
Identificazione di volume |
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Posizione |
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Tags |
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